DISINFESTAZIONE CALABRONI

l corpo di questi insetti, particolarmente allungato, è suddiviso in tre porzioni: il capo, il torace e l’addome. A sua volta il capo è formato da sei segmenti, il torace da tre e l’addome da undici. Sul capo si osservano le antenne, gli occhi e l’apparato boccale. Il calabrone è la specie più grande tra le vespe e può superare i 50 mm di lunghezza. Sottotetti, sottogrondaie, cassonetti delle tapparelle, tronchi cavi sono le dimore preferite da questi imenotteri, i più grandi sul territorio nazionale. Si nutrono di frutti succosi (pesche, albicocche, prugne) e costruiscono i nidi (che possono raggiungere il metro di diametro) masticando il legno marcescente fino a ricavare un materiale molto simile alla carta. Le colonie di calabroni sono numerose e possono raggiungere il migliaio di individui. E’ la regina ad avviare, in primavera dopo lo svernamento, la costruzione del nido: dapprima edifica le prime cellette e poi allestisce l’involucro protettivo, che avvolgerà il nido. La regina è l’unica in grado di deporre le uova. Le operaie collaborano, dopo qualche settimana, nella costruzione del nido allestendo altre cellette, e, successivamente, sono impegnate a nutrire le larve e a mantenere pulito il vespaio.

Alla fine dell’estate vi sono maschi e femmine fecondi, che non partecipano all’allestimento e al mantenimento del nido. In autunno la regina, le operaie e i maschi muoiono. Le giovani femmine fecondate sono le uniche a sopravvivere all’inverno, assicurando in questo modo la nuova colonia in primavera.

Nonostante il ronzio minaccioso prodotto dalle ali durante il volo, il calabrone attacca solo se è minacciato o se è minacciato il nido. Gli attacchi sono fulminei e nelle vicinanze del nido è consigliabile evitare movimenti bruschi. La puntura del calabrone è molto dolorosa e può provocare uno shock anafilattico anche mortale. Il pungiglione è lungo 3 o 4 millimetri ed è in grado di iniettare dosi enormi di veleno e, non essendo seghettato come quello delle cugine api ( che una volta conficcato non è estraibile e provoca la morte dell’ape), può di conseguenza infliggere più punture e quindi somministrare più veleno.

Gli Interventi di Disinfestazione

Con irrorazione di prodotti residuali
Rimozione e distruzione dei nidi individuati